mercoledì 10 novembre 2010

TUTTO QUELLO CHE MI SERVE SAPERE L'HO IMPARATO ALL'ASILO



La massima parte di ciò che veramente mi serve sapere su come vivere, cosa fare e in che modo comportarmi l'ho imparata all'asilo.
La saggezza non si trova al vertice della montagna degli studi superiori, bensì nei castelli di pietre e sabbia del giardino dell'infanzia. Queste sono le cose che ho appreso:
Dividere tutto con gli altri.
Giocare correttamente.
Non fare male alla gente.
Rimettere le cose al posto.
Sistemare il disordine.
Non prendere ciò che non è mio.
Lavarmi le mani prima di mangiare.
I biscotti e il latte caldo fanno bene.
Condurre una vita equilibrata: imparare qualcosa,
pensare un po' e disegnare, dipingere, cantare,
ballare, suonare e lavorare un tanto al giorno.
Fare un riposino ogni pomeriggio.
Nel mondo, badare al traffico, tenere per mano
e stare vicino agli altri.
Essere consapevole del meraviglioso.
Ricordare il seme nel vaso: le radici scendono,
la pianta sale e nessuno sa veramente come e perché,
ma tutti noi siamo così.
I pesci rossi, i criceti, i topolini bianchi e
persino il seme nel suo recipiente:
tutti muoiono e noi pure.
Non dimenticare, infine, una tra le prime parole che ho imparato,
la più importante di tutte: GUARDARE.
Tutto quello che mi serve sapere sta lì, da qualche parte: le regole auree, l'amore, l'igiene alimentare, l'ecologia, la politica e il vivere assennatamente.
Basta scegliere uno qualsiasi tra questi precetti, elaborarlo in termini adulti e sofisticati e applicarlo alla famiglia, al lavoro, al governo, o al mondo in generale, e si dimostrerà vero, chiaro e incrollabile.
Pensate a come il mondo sarebbe migliore se noi tutti, l'intera umanità, ci mettessimo sotto le coperte per un pisolino alle tre ogni pomeriggio e poi prendessimo latte e biscotti, o se tutti i governi si attenessero al principio basilare di rimettere ogni cosa dove l'hanno trovata e di ripulire il proprio disordine.
Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti..!

mercoledì 19 maggio 2010

Aria in terra

Camminavano con respiro convesso, ritmico solo quando si apriva per pensare al successivo. Un respiro tremante, perennemente in attesa di uno spazio cavo a cui poter attingere.
Camminarono per ore, fino alla dimenticanza, al punto in cui non sapevano più cosa stessero cercando e potevano finalmente ridere senza l'interruzione dei perchè.
Al prato arrivarono dal centro della terra, riemersero quasi per errore, l'intuizione che dagli Inferi spinge a cercare l'alternativa.
Ed ora che erano usciti, vedevano lo spazio aperto, il verde chiaro che attendeva la sfumatura dei fiori. Un unico spazio deserto, però vivo, lucente. Abbagliati, restarono immobili, fino a non percepire la dimensione spazio-temporale. Immobili impauriti, pensarono di nascondersi per proteggersi, ma non riuscirono a farlo, poichè solo ad un luogo pieno è possibile il nascondiglio.
Sentivano l'aria intorno ai loro corpi, sulle braccia, tra le dita, sul volto, tra i capelli. Il loro respiro, ora, era diventato liquido, aria addolcita e mescolata agli umori. Un respiro aperto, accogliente. Riuscivano a sentire l'erba soffice sotto le piante dei piedi e a vedere i fiori, le piccole increspature del terreno. "La bellezza è a colori", lei disse a lui.
Dove c'è aria c'è la possibilità della gioia.

martedì 18 maggio 2010



Mentre dormi ti proteggo
e ti sfioro con le dita,
ti respiro
e ti trattengo per averti per sempre
oltre il tempo di questo momento.
Arrivo in fondo ai tuoi occhi
quando mi abbracci
e sorridi.
Se mi stringi forte
fino a ricambiarmi l’anima,
questa notte senza luna,
adesso,
vola
tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare.
Adesso,
vola.
Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni arrivare
leggeri.
Tu che sei nei miei giorni
certezza,
emozione,
nell’incanto di tutti i silenzi che gridano
vita
sei il canto che libera gioia,
sei il rifugio,
la passione.
Con speranza e devozione
io ti vado a celebrare come un prete sull’altare,
io ti voglio celebrare come un prete sull’altare.
Questa notte,
ancora,
vola
tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare.
Adesso,
vola.
Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni arrivare
leggeri.
Sta arrivando il mattino,
stammi ancora vicino,
sta piovendo e non ti vuoi svegliare,
resta ancora,
resta, per favore,
e guarda come vola
tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare.
Adesso,
vola.
Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni arrivare
leggeri.
Vola,
adesso,
vola oltre tutte le stelle.
Alla fine del mondo,
vedrai,
i nostri sogni diventano veri!

(Max Gazzè, Mentre dormi)

domenica 9 maggio 2010

Lunga è la notte

Lunga è la notte
e senza tempo.
Il cielo gonfio di pioggia
non consente agli occhi
di vedere le stelle.
Non sarà il gelido vento
a riportare la luce,
né il canto del gallo
né il pianto di un bimbo.
Troppo lunga è la notte,
senza tempo,
infinita.

Peppino Impastato

venerdì 7 maggio 2010

domenica 28 marzo 2010

It's not The End

E vissero tutti felici e contenti,
ma disinformati sui fatti...

giovedì 11 febbraio 2010

giovedì 28 gennaio 2010

Tutto coperto

Tutto coperto
Come quando sono a letto
sotto il piumone caldo
Come quando metto la sciarpa fin sul naso
e il cappello fin sugli occhi
Come quando scrivo
e mentre le dita scorrono sui tasti neri
anche la pagina bianca è diventata nera
Come quando sono sott'acqua
e le voci dei bagnanti sono ovattate
Come quando ascolto la musica
ad alto volume con le cuffie grandi sulle orecchie
Come quando ballo a ritmo di tamburelli e chitarre
e sento il battito del mio cuore
Come quando ero piccola
e nell'aria profumata dal sugo che cuoce a fuoco lento
ascoltavo la voce di mia nonna
Vorrei che tutto fosse coperto
Non cancellato
Solo protetto.