mercoledì 19 maggio 2010

Aria in terra

Camminavano con respiro convesso, ritmico solo quando si apriva per pensare al successivo. Un respiro tremante, perennemente in attesa di uno spazio cavo a cui poter attingere.
Camminarono per ore, fino alla dimenticanza, al punto in cui non sapevano più cosa stessero cercando e potevano finalmente ridere senza l'interruzione dei perchè.
Al prato arrivarono dal centro della terra, riemersero quasi per errore, l'intuizione che dagli Inferi spinge a cercare l'alternativa.
Ed ora che erano usciti, vedevano lo spazio aperto, il verde chiaro che attendeva la sfumatura dei fiori. Un unico spazio deserto, però vivo, lucente. Abbagliati, restarono immobili, fino a non percepire la dimensione spazio-temporale. Immobili impauriti, pensarono di nascondersi per proteggersi, ma non riuscirono a farlo, poichè solo ad un luogo pieno è possibile il nascondiglio.
Sentivano l'aria intorno ai loro corpi, sulle braccia, tra le dita, sul volto, tra i capelli. Il loro respiro, ora, era diventato liquido, aria addolcita e mescolata agli umori. Un respiro aperto, accogliente. Riuscivano a sentire l'erba soffice sotto le piante dei piedi e a vedere i fiori, le piccole increspature del terreno. "La bellezza è a colori", lei disse a lui.
Dove c'è aria c'è la possibilità della gioia.

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